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al testo di Amina Narimi
Diversamente pelle e congiunzione
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È un centro così forte che colpisce l'incomparabile incertezza, un Dio futuro di tutte le forme, un bosco un tempio il vento, vivo in assenza della pelle di volta in volta con un gesto delicato dove mi abbracci fuori mi sei dentro ciò che il corpo dice, se lo sfioro -come faccio con la luce intorno gli alberi- una lacrima sale verso il viso e coincide con il tempo dei pensieri dove il Tempo è fermo a immaginare "dove stiamo ora?" - Al centro. Le domande sono i brevi movimenti della pelle " E tu?"- ed io, se dici una parola lunga, se mi accarezzi , se la terrai vicina alle tue mani le farai sentire il tuo piacere sentirà ; tra quello che puoi dare e che potresti e quanto la distanza sia rispetto a loro, non ci salva che l’a_ more -quel più di ogni giorno che rinnovi- per quel sentiero che rasenta l'assoluto miele eleusino di api trasparenti che discendono la soglia. delle Rose la forma che fa pieno il vuoto è l'estasi nel Centro della vita, è la rugiada spoliazione e sposa, nel tragitto silenzioso verso il sole, di un fiume in piena luce sul tuo viso, che distilla nella sete il desiderio che fluisce senza fine in altre acque, nel seno della voce, è un golfo sacro diversamente pelle e congiunzione.
Dicono che il mare accoglie il mare così dai nostri sensi custoditi -nel graduale che ci spoglia fino al salmo- giungendo dentro un fiore la radice è il centro che dilata dove cresci dove entri con a more e ribes bianco
sfiorami i tuoi occhi, se lo puoi, dì loro che li amo in quel che "vedo", non per quel che so dietro la schiena, dove avviene il gesto in fine sera
aspetta solo San Nicola l’ora della neve per danzare con gli amici una donna e poi quell'altra ancora
più in alto siede, dov'è l'oscurità che senza mani e volto ci risponde, nel reciproco sfiorarsi nelle rose che piano si avvicinano all'interno.
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Alessandra Ponticelli Conti
- 11/11/2013 09:39:00
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Daccordo con Paolo: sublime! Come del resto tutte le tue poesie. Ciao Amina!
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amina narimi
- 10/11/2013 23:22:00
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Paolo la "festa" è leggere le tue parole "diversamente pelle" sulla mia emozione, grazie
Cristina sono io che arrossisco davanti ai tuoi pensieri con lo stupore di chi risponde balbettando: grazie
FerdiNando la tua "essenziale membrana " trattiene poco perché ogni volta ci fai dono generoso dellintelligenza del tuocuore con parole che uniscono come solo una Comunione dellanima che le genera sa fare
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Nando
- 10/11/2013 12:01:00
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Dopo commenti così belli e autorevoli che mi hanno preceduto, chi sono io per poterti dire qualcosa che sia degno di stare qui, tra di loro, e di fronte alla tua poesia? Nessuno! Ma confidando nella tua tenerezza, lingua che parli on magistrale sapienza con ogni "creatura" vivente, anchio allora ti presento la mia ammirazione per i tuoi bellissimi versi; bellezza che a traversa la mia intelligenza (minima membrana che poco trattiene) e colpisce lanima, imprimendosi in forma dintuizione fino al cuore, e senza scandalo: la Poesia chiede il "cuore" del lettore o altrimenti diventa un appuntamento mancato (evidentemente non con tutte le poesie e non con tutti i "cuori" accade ciò, sono sintonie che si creano come nuove sinapsi di comunicazione-comunione; e ciò vale anche per le dimensioni extra-temporali).
Ciao Amina, MiaInsuperabilePoetessa, e perdonami la parola.
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Cristina Bizzarri
- 10/11/2013 10:48:00
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Leggerti Amina è muoversi con te. Con. È provare una commozione intera e interna e coinvolgente. È entusiasmarsi. È sperare in quello che non si vede. È sentirsi giustificati in questo preciso momento. È questo momento che rimane-narimi pur passando. È sentire e non sapere. È prendere dentro di sé il grande Com... Ed è sentirmi stupida, stupita, ma non vergognarmene. È bello. Ciao.
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Paolo Melandri
- 09/11/2013 21:18:00
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Divinamente sublime (perdono mio effusivo entusiasmo inarginabile), barocca, drydeniana, rilkiana, poundiana, eliotiana e mille cose ancora... (ma/e) personalissima! :)
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Paolo Melandri
- 09/11/2013 20:57:00
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"Alexanders Feast" (alludo a Dryden-Handel: splendida festa (per me il termine "festa" non ha nulla di frivolo - celebrazione, inno) dEros e dAltrove, musica silente mistica come quella di S. Giovanni della Croce. Beata e spaesata variazione sul tema del "Cantico dei Cantici". Festa sensuale e celeste della Musica, Ode per il giorno di S. Cecilia. Col beneficio dinventario, come sempre...
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